Il corretto uso delle fasi: Feel – Time – Balance

Le quattro fasi della richiesta

Per chi inizia a studiare la Parelli Natural Horsemanship una delle questioni più difficili da affrontare, uno dei concetti più facili da comprendere ma più difficili da applicare, è quello relativo alle 4 fasi della richiesta.

Per quattro fasi della richiesta si intende [member]come noi chiediamo qualcosa al cavallo; sappiamo fin dall’inizio che il cavallo risponde in funzione di un concetto molto semplice quello di comodità e scomodità.

E’ esattamente come un computer in cui tutti i programmi si rifanno al concetto basilare di bit ovvero di 0 e 1; lo stesso per il cavallo che si rifà sempre al concetto basilare di comodo è scomodo.

Proverà a fare qualcosa che lo riporti nel suo stato di comodità ogni qual volta viene messo in una situazione di scomodità.

Quindi, per fare un esempio molto semplice, ma facilmente comprensibile, possiamo dire che come l’acqua va sempre dall’alto verso il basso Il cavallo va sempre dallo scomodo verso il comodo, questo concetto di base ci permette di comprendere come comunicare con lui e chiedergli di fare qualcosa per noi.

Ad esempio nel gioco numero 2, chiamato del Porcospino, le fasi sono così suddivise:

  1. Applico una pressione toccando solo il pelo
  2. Aumento e tocco la pelle
  3. Spingo maggiormente cominciando a premere anche sul muscolo
  4. Spingo ancora di più fino a toccare l’osso (ipoteticamente) e rimango vino a che il cavallo non prova a fare qualcosa che anche solo assomiglia a quello che volevo facesse.

Ad esempio se applico la pressione sul petto e voglio che il cavallo faccia un passo indietro dovrò percorrere le fasi e se necessario rimanere in fase 4 così a lungo fino a che non proverà a farlo, ed in questo caso toglierò subito la pressione appena “pensa” di andare indietro.

In generale quando decido di fare una richiesta al cavallo inizierò sempre con una leggera pressione o comunque un comando, un segnale, qualcosa che il cavallo possa percepire e che lo spinga e lo porti a pensare che deve fare un determinato movimento.

E questo prima di tutto lo farò usando il mio linguaggio del corpo.

 Le quattro fasi della richiesta sono appunto queste:

  • Nella richiesta nella fase 1 Io userò la comunicazione più pura, semplice e chiara possibile usando prevalentemente il mio linguaggio del corpo o comunque la mia richiesta deve essere la più leggera possibile. Se il cavallo persiste a rimanere nella sua situazione senza provare a cambiare niente di ciò che sta facendo o che non sta facendo dovrò aumentare il livello della mia richiesta ed andare nella fase successiva la fase numero 2.
  • Nella fase numero 2 aumenterò la mia richiesta o energia cercando di creare un po’ più di scomodità rispetto che nella mia fase precedente e se ancora una volta il cavallo non cambia niente nella sua situazione proverò ad andare avanti di nuovo e entrare nella fase numero 3.
  • La fase numero 3 dovrebbe creare maggiore scomodità al cavallo rispetto alle precedenti due fasi e se ancora una volta il cavallo non cambia niente del suo stato andrò nell’ultima fase, la fase 4.
  • Nella fase 4 dovrò fare tutto quello che è necessario fare per raggiungere un tale livello di scomodità che spinga a cavallo a fare qualcosa di diverso rispetto a quello che sta facendo in quel momento o che non sta facendo.

È chiaro che la mia Fase 4 non sarà intesa come qualcosa di esagerato o qualcosa di doloroso o qualcosa di fortemente energico.

Invece dovrà essere intesa come una fase che genera sufficiente scomodità per spingere il cavallo a fare qualcosa di diverso; né più di questo né meno di questo.

La cosa importante da comprendere e che, tante volte, non viene compresa a pieno fino a che lo studente non inizia a studiare il livello 3, è che le fasi sono importantissime e sono difficilissime da fare nella maniera corretta.

Linda Parelli dice: “molti studenti rimangono per tutta la vita ad usare solo la fase 2 e la fase 3

Quindi non usano mai la fase 1 e non usano mai la fase 4, o meglio loro pensano di usare una fase 4 ma in realtà è una fase 4 solo nella loro testa e non viene percepita come tale dal cavallo.

Detto questo, il concetto di Fase 4, che è quello più importante, è un concetto abbastanza complesso da comprendere perché, seppur facile da spiegare, ogni singola situazione può portare a dover usare una fase 4 diversa.

Gioca un ruolo importante nella scelta del tipo di fase 4 da usare il cavallo che abbiamo di fronte.

Ad esempio con un cavallo che è facilmente impressionabile, vuoi perché è giovane e quindi impreparato e poco abituato ad avere a che fare con un essere umano che gli sta chiedendo qualcosa, vuoi perché è particolarmente suscettibile e quindi risponde in maniera a volte sproporzionata alle richieste che gli vengono fatte, è chiaro che l’uso di una fase 4 dovrebbe essere ben ponderato e dovrà essere adeguata al tipo di cavallo.

 Lo stesso discorso, ma in maniera diversa, lo si deve fare se invece abbiamo davanti un cavallo che è poco suscettibile e poco portato a rispondere; quelli che comunemente vengono chiamati i cavalli pigri.

In realtà, come lo studente imparerà a comprendere andando avanti nel programma, sono dei cavalli che usano molto il loro cervello è poco le loro gambe.

In questo caso potrò fare una fase 4 più importante ma che deve essere sempre pensata in termini di scomodità e non di forza.

Soprattutto perché questi cavalli hanno un altissima capacità di sopportare le fasi alte e di ignorarle, se usate con forza, mentre sono molto sensibili alle fasi alte fatte con intelligenza.

Se noi ci reputiamo animali intelligenti e più intelligenti dei cavalli dovremmo usare la nostra intelligenza e non la nostra forza.

E se questo vale in generale,quando abbiamo a che fare con un animale di 600 kg, vale ancor più con quei soggetti che amano usare il cervello piuttosto che il fisico.

Ricapitolando le fasi più importanti sono la fase 1 e la fase 4.

La fase 1 deve essere la più leggera che possiamo fare perché vogliamo usare sempre e solo quella.

Già la fase due è qualcosa che vogliamo adoperare il meno possibile.

La fase 4 deve essere qualcosa di efficace, non deve essere troppo e non deve essere troppo poco.

Potremmo definirla il giusto bilanciamento tra quello che non è assolutamente in grado di motivare il cavallo è quello che invece lo manda in panico.

Trovare questo giusto bilanciamento sta a noi nella pratica di tutti i giorni e nell’attenzione alle risposte che il cavallo ci offre.

Siamo di fronte al concetto onnipresente di Feel, Time e Balance di cui si sente molto parlare quando si comincia a studiare l’Equitazione Naturale.

Feel ovvero “sentire” dà la percezione di ciò che stiamo facendo e di come il cavallo ci sta rispondendo.

Il Feel porta al Time inteso come “Tempismo”, che ci permette di riconoscere quando è il momento giusto di fare qualcosa.

Il Feel ed il Time insieme ci consentono di trovare il Balance, cioè il “bilanciamento” tra il troppo e il troppo poco.

Tra il mantenere la pressione o dare rilascio.

Sono ingredienti che solo l’esperienza e la pratica ci permette di mettere insieme.

Ecco perché uno studente Parelli che si avvicina al programma comprende molto rapidamente cosa sono le fasi ma poi quando le va ad applicare trova grandissima difficoltà e spesso e volentieri grandissima delusione nella risposta che il cavallo gli offre .

E questo può essere motivo di delusione e di sconforto che a volte porta a non riuscire ad andare avanti nel programma e nei livelli di competenza.

Ma lo studente che inizia non si deve far prendere dallo sconforto e deve semplicemente continuare a provare fino a che non troverà la giusta progressione per poter comunicare con il cavallo.

Purtroppo come dice Pat Parelli i nostri cavalli sono anche i nostri “agnelli sacrificali” perché fino a che non avremo imparato commetteremo degli errori e inevitabilmente chi ne farà le spese sarà proprio lui, il nostro benamato cavallo.

Perciò prestate molta attenzione alle fasi che fate, a come le fate ed a quando smettete di farle perché ogni volta che facciamo una fase 4 troppo alta andiamo a ledere il rapporto con il cavallo, che invece vogliamo sempre mantenere e salvaguardare.

Ma del resto se rimaniamo troppo a lungo sulle fasi basse e non siamo mai efficaci il nostro cavallo dopo un po’ diventerà sordo alle nostre richieste e comincerà a non pensare molto bene di noi come leader.

La maniera più veloce per migliorare è farsi aiutare da uno degli istruttori che sono sul “campo” e che organizzano corsi  di vari livelli ed argomenti.

Così lo studente ha modo di imparare a fare le richieste nella maniera corretta, salvaguardando il rapporto con il cavallo; ed alla fine vinceranno in due.

Lo studente avrà un cavallo più felice di rispondere alle sue richieste ed il cavallo avrà un leader più affidabile e bravo nella comunicazione di cui potrà iniziare a fidarsi.

Ricordiamoci sempre che senza comunicazione non ci può essere fiducia e le fasi sono un ingrediente fondamentale nella comunicazione tra cavalli e di conseguenza lo sono anche tra noi ed il nostro cavallo.

Imparare ad usarle bene non è un optional e FONDAMENTALE !

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2 risposte a “Il corretto uso delle fasi: Feel – Time – Balance”

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