Alimentazione, a quale altezza mettere le reti

E’ stato fatto uno studio al politecnico di Torino, da parte di una ricercatrice, la dott.ssa Emanuela Valle, su cosa comporta al cavallo mangiare dalle reti..

In
sostanza la ricerca mirava a determinare se mangiare ad una altezza
diversa rispetto a quella del suolo, poteva in qualche maniera,
recare un qualsiasi tipo di danno al cavallo.

 

Sappiamo che ogni volta che
l’uomo si inserisce a gamba tesa in un ambiente, circostanza o
schema e abitudine creata da madre natura, sono più le volte che
reca danni che quelle in cui riesce a migliorare la situazione.

 

Perciò ben venga uno
studio come questo che ci chiarisce cosa può comportare un sistema
di somministrazione del fieno di questo tipo.

 

Sappiamo bene, ne ho già
parlato in un altro video, che il cavallo è molto soggetto a
soffrire di gastriti, le quali portano ad una miriade di problemi tra
i quali il più conosciuto e temuto è la colica.

Problema che può portare
anche alla morte del cavallo o alla necessità di operarlo in clinica
sostenendo dei costi molto importanti.

 

Anche su questo ci ho già
fatto un video, magari andatevelo a recuperare qui sul canale.

 

Ma torniamo alle reti.
Sappiamo per certo che quando il cavallo non dovrebbe stare per più
di 4-6 ore senza mangiare. E che a mano a mano che ci si eccede
questo limite la probabilità che insorgano gastriti diventa sempre
più grande.

 

E’ per questo che sono
state inventate le reti sloow-feeder che altro non sono delle reti
dove all’interno viene messa la razione del fieno e dai buchi delle
quali il cavallo spelluzzica un poco alla volta il suo fieno.

 

Mangiando in questo modo il
cavallo si ciba del fieno ad una velocità molto simile a quella con
cui si ciba dell’erba.

Questo crea enormi vantaggi
per il cavallo:

 

Mangiando più lentamente
aumenta la quantità di saliva generata e quindi ingerita per kg di
fieno e la saliva aiuta a digerire il fieno diluendo anche i succhi
gastrici, rendendoli meno aggressivi con le pareti dello stomaco

 

Il cavallo, spesso
confinato, da solo e per lunghissime giornate, in box, si stressa
meno perché ha qualcosa da fare ed a cui dedicarsi

 

L’intestino del cavallo è
molto lungo, dai 25 ai 35 metri, ed il fieno ingerito lo percorre
grazie alla peristalsi intestinale, movimento lento e continuo
impressogli dai muscoli che circondano l’organo.

Quando il cavallo mangia
lentamente e di continuo, come dalla rete, l’intestino è
uniformemente riempito di cibo invece di avere dei tratti pieni
seguiti da tratti più vuoti come accade quando le razioni vengono
date molto distanti l’una dall’altra ed il cavallo si abbuffa
ingerendo in un paio d’ore tutta la sua razione e stando poi
moltissimo tempo, spesso anche più di 4/6 ore, senza mangiare in
attesa della razione successiva.

 

Inoltre mangiando dalle reti
il cavallo mangia un fieno più pulito perché quello buttato per
terra si può sporcare se si trova in un paddock all’aperto dove
magari sta piovendo, oppure il cavallo può camminarci sopra o
sporcarlo di letame o urina. O respirare la polvere che sta subito
sotto il fieno, sul pavimento o nel caso si usino lettiere non
perfettamente depolverate.

Infine durante la procedura
di imballaggio del fieno nelle reti l’operatore che se ne occupa, è
obbligato a togliere tutto lo sporco che purtoppo a volte viene
pressato insieme al fieno e poi ritrovato nelle presse o nelle
rotoballe.

 

Non sto scherzando, chi di
voi non ha mai trovato qualche corpo estraneo nel fieno me lo scriva
nei commenti.

 

E non è sempre colpa del
contadino, a volte può essere che il campo da cui è stato fatto il
fieno era vicino ad un rio o fosso che è esondato ed ha lasciato
qualche oggetto indesiderato nell’erba, come lattine, sacchetti,
pezzi di carta ed altre schifezze che poi vengono ranghinate e
pressate insieme a tutto il fieno di quel campo.

 

In sostanza le reti sono un
toccasana per il cavallo ma molte scuderie si rifiutano di usarle
dietro la scusa che i cavalli si possono fare male, ma in realtà è
solo perché portano via più tempo rispetto a prendere due forcate
di fieno e buttarle nel box o paddock

 

Riempire una rete richiede
mediamente da un operatore veloce e bravo circa 3 minuti. Un maneggio
con 50 cavalli ne deve preparare almeno 100 al giorno per
distribuirlo su 2 razioni e quindi possiamo affermare che circa 5 ore
di tempo gli andrebbero via solo per la preparazione delle reti.

 

Il tempo è denaro e quindi
sapete già la risposta.

 

Purtroppo questo accade
anche in maneggi dove si spende 700 euro al mese a cavallo. Tutto
sommato quei 3 minuti in più per ogni soggetto sembra che dopotutto
potrebbero essere trovati.

 

Ma questo è un altro punto.
Non fatemi entrare in questi discorsi se no mi cadono quei pochi
capelli che mi sono rimasti.

Alla fine è sempre il
cavallo che ci rimette.

 

Comunque andiamo avanti.

 

Dicevamo che la ricercatrice
Emanuela Valle ha fatto questo esperimento osservando 6 Purosangue
mentre mangiavano con il fieno a 3 altezze diverse.

 

Col fieno buttato per terra

 

Con la rete messa bassa
all’altezza dei ginocchi a formare un angolo tra garrese e
mandibola di 15 gradi circa

 

Con la rete messa in alto a
formare un angolo sempre di 15 gradi, tra garrese e mandibola, ma
questa volta con la testa sopra il garrese.

 

L’osservazione mirava ad
osservare i muscoli del collo ed i lungi dorsali, che sono quei
muscoli che corrono ai lati della spina dorsale per tutta la
lunghezza della schiena, e stabilire se la postura del cavallo poteva
influenzare le sue doti atletiche.

 

Il risultato è stato che
quando il cavallo mangia con la testa sopra il garrese la contrazione
continua e costante dei muscoli del collo e dei lunghi dorsali può
determinare nel tempo un accorciamento rilevante di questi muscoli
con un impedimento più o meno importante nell’atleticità generale
del cavallo e nella sua capacità di lavorare bene sotto la sella

 

Mentre quando il cavallo
mangia con la rete all’altezza dei ginocchi non c’è praticamente
nessuna differenza rilevante rispetto a quando mangia per terra.

 

Alla fine dell’articolo si
fa comunque riferimento ai pericoli che ci possono essere quando si
foraggia i cavalli usando le reti. Facendo riferimento agli incidenti
che possono capitare al cavallo se una gamba o un ferro rimangono
intrappolati nella rete stessa.

 

A questo punto vorrei però
darvi un suggerimento. Prendetelo come consiglio poi ognuno deve
seguire la sua strada.

 

I cavalli sono animali
estremamente intelligenti e che sono arrivati fino ai giorni nostri
perché sanno adattarsi ad ogni ambiente, clima e circostanza.

 

Usare le reti per
foraggiarli è sicuramente un metodo, molto migliore rispetto a
quelli usati fino ad oggi, tant’è che è un metodo usato anche in
numerose cliniche per nutrire i cavalli trattenuti in osservazione o
dopo interventi anche importanti come appunto quello derivato da
alcuni tipi di coliche.

 

Davvero se fosse un metodo
non corretto o così pericoloso lo userebbero in una clinica dove
vengono operati cavalli che costano anche svariate decine di migliaia
di euro ?

 

Allora come possiamo mettere
in sicurezza i nostri cavalli pur facendoli mangiare dalle reti ?

 

La risposta è semplice si
tratta di usare dei sistemi di sgancio rapido che entrino in funzione
quando il cavallo per qualche motivo tira sulla rete. Come ad esempio
nel caso che ci rimanga impigliato con un ferro, sempre se è
ferrato, perché se non è ferrato è molto meno probabile che ci
rimanga impigliato a meno che non sfondi la rete facendoci un buco.

 

Usando dei semplici cordini
possiamo fermare un moschettone al luogo dove appenderemo la rete. La
rete verrà appesa al moschettone il quale sarà legato con una
cordicella della quale sapremo il carico di rottura.

 

Se andate in qualsiasi
supermarket per il bricolage a comprare della corda ci sarà scritto
sempre il carico di rottura.

 

80 o 100 kg possono andare
bene poi dovrete essere voi a vedere se è il caso di metterne una
più resistente od una meno resistente.

 

A quel punto la corda che
tiene la rete si romperà e la rete cadrà in terra e rimarrà
impigliata nella gamba o nel ferro del cavallo dove la troverete
completamente vuota il mattino dopo. Perchè di solito i cavalli non
si preoccupano affatto come pensiamo noi, se hanno una rete per terra
da cui mangiare. Anche se questa è ancora attaccata ad un loro
piede.

 

Ormai è un po’ di anni
che noi usiamo le reti e non ci è mai capitato un cavallo che si sia
spaventato di una rete rimasta attaccata ad un suo piede. E noi
abbiamo anche cavalli ferrati che vengono a stare da noi. E come
sapete, se mi seguite su questo canale, non mi portano solo cavalli
bravi e semplici. Anzi spesso mi arrivano cavalli proprio perché non
lo sono.

 

Ovviamente il mio consiglio
e non mettere una rete bassa ad un cavallo che ha i ferri e magari le
prime volte, se non c’è abituato, mettetgliela di giorno in modo
che possa essere tenuto sotto controllo almeno le prime volte. Poi
quando ha imparato che la rete non va presa a calci il gioco è
fatto.

Parelli dice che il cavallo
è come lo tratti tu. Se lo tratti da animale stupido si comporterà
da stupido. Se lo tratti da animale intelligente quale è si
comporterà da animale intelligente.

 

A voli la scelta.

 

 

Fatemi sapere se avete
trovato questo contenuto interessante e scrivetemi nei commenti come
state dando da mangiare ai vostri cavalli in questo momento.

 

 

Keep natural and stay tuned


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Una risposta a “Alimentazione, a quale altezza mettere le reti”

  1. l’articolo l’ho trovato logico e di buon senso tanto da riprendere in mano le mie vecchie reti e riproporle ai miei cavalli, affinche’nessuna gastrite possa creare danni..grazie come sempre per la tua chiarezza a fin di bene per i ns cavalli!

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