Cavallo che sgroppa

.Come dice parelli i cavalli sono come i fiocchi di neve, sono tutti simili ma nessuno uguale all’altro

 

Ma se parliamo di sgroppare quando sono montati possiamo facilmente dividerli in due grandi gruppi

 

 

Il primo gruppo lo chiameremo dei corridori ed il secondo quello degli sgroppatori

 

Sicuramente dei due fa più paura il primo del secondo perché

mentre rimanere sopra un cavallo che corre è sicuramente più

semplice rispetto a rimanere sopra un cavallo che sgroppa

 

Oggi vi voglio dare alcuni consigli su quello che si può fare per aiutare questi cavalli ad avere un comportamento più sicuro

 

Ma prima vi ricordo che se vi piace l’argomento natural horsemanship

ed in particolare siete interessati a conoscere o approfondire cosa è

realmente il metodo Parelli, la cosa migliore che potete fare è di

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un giro sul mio sito web matteonihorsemanship.com troverete

articoli, podcast e video e tante altre informazioni sui come

imparare questo metodo attraverso i servizi che offro in

maniera sia fisica, con corsi organizzati in giro per l’Italia,

sia virtuale attraverso il servizio di Coaching a distanza.

 

Ma torniamo a noi,

nel video di oggi

cercherò di darvi due strategie da usare quando vi trovate di

fronte ad un cavallo che tende a sgroppare,

 

quindi sì, per il momento il gruppo dei corridori lo lasciamo

perdere e ci concentriamo su quello degli sgroppatori

 

Ma prima di iniziare voglio fare una premessa

Quando siamo di fronte ad un cavallo che sgroppa dobbiamo

sempre escludere i problemi fisici, ovvero tutti quei problemi

che derivano da dolori muscolari, contratture o problemi alla

schiena come l’ormai ben conosciuto fenomeno detto “Kissing Spine”,

cioè letteralmente spine che si baciano. In sostanza con questo nome

si identificano tutte quelle patologie derivate dall’avvicinarsi delle

singole vertebre, specie nella zona lombare, che causano forti

ed a volte fortissimi dolori sopratutto quando il cavallo viene montato.

 

Una volta esclusi i problemi fisici possiamo dedicarci ai problemi

emotivi e mentali e qui entriamo nel vivo dei miei consigli, che poi

sono i consigli che da anche Parelli in questi casi. A tal proposito

potete approfondire questo e altri argomenti sul sito Parelli del Savvy Club

accessibile a tutti previo pagamento di una abbonamento mensile.

Il sito è tutto in inglese, comunque per coloro che gli interessa

lascio il link in descrizione.

 

Ma torniamo a noi.

 

Dicevamo cosa fare quando un cavallo sgroppa.

Assumendo che sia un cavallo che è già cavalcabile, quindi che

non stiamo parlando di un puledro in fase di doma o di primo addestramento.

 

Il motivo principale per cui un cavallo tende a non voler andare

in avanti è perché è introverso e se tende a sgroppare quando gli

chiediamo di andare nel galoppo allora è molto probabilmente

un cervello sinistro introverso.

I cervelli sinistri introversi sono cavalli che non sprecano

inutilmente la loro energia.

Hanno in loro un bias cognitivo chiamato

Euristica di Minimo Sforzo che è molto forte.

Premetto che questo bias cognitivo ce lo abbiamo

anche noi e consiste in un approccio mentale alla

soluzione dei problemi che si basa sulla ricerca della

soluzione più veloce che abbia il minimo dispendio di energie.

 

Ad esempio quando siamo sul divano a guardare la TV

ed abbiamo sete e chiediamo ad un nostro amico che sta in piedi

di portarci un bicchier ‘acqua stiamo in effetti mettendo in

pratica il concetto di euristica di minimo sforzo. Abbiamo

trovato il modo che ci permette di avere la soluzione più

veloce con il minimo dispendio di energie nostre

 

Quindi dicevamo nei cavalli sinistri introversi questo concetto

è molto forte e quindi dobbiamo motivarli. Se gli diamo uno

scopo, quindi se creiamo in loro una forte motivazione per andare

nel galoppo ecco che non sgropperanno.

 

In questi casi procedere in circoli è la cosa più sbagliata che

possiamo fare in quanto il circolo è qualcosa che per il cavallo

non ha proprio senso. Il circolo significa correre, correre, correre

ma senza mai arrivare da nessuna parte perché dopo dieci minuti

che si corre siamo ancora nel solito posto.

 

La cosa migliore in questi casi è fare delle linee dritte, quindi

seguire la staccionata oppure fare delle diagonali ad esempio

da un angolo all’altro.

Ma anziché mettersi intesta di fare 100 mt dobbiamo prima

 

pensare a fare 10 metri oppure anche solo qualche falcata.

 

In questi casi ci viene in aiuto porre due target come ad esempio

due barili o anche due pilieri se fate salto ostacoli, in due punti

distanti una trentina di metri tra loro e poi andare da un punto

all’altro permettendo al cavallo di fermarsi ogni volta che arriva

al punto successivo.

 

Dare modo di rilassarsi, aspettare qualche minuto ed usare una

ricompensa come un biscotto o un pezzo di carota può sicuramente

agevolare e velocizzare in maniera impressionante la collaborazione da parte di questo tipo di cavallo.

 

Se lo fate 4 o 5 volte al trotto il cavallo imparerà che ogni volta che arriva al barile successivo riceverà una ricompensa e comincerà lui stesso a voler accelerare l’andatura.

 

A questo punto potete cominciare a chiedere il galoppo.

 

Attenzione a non esagerare tutto in una volta perché questi cavalli si annoiano facilmente e potrebbero iniziare a rifiutarsi perché non trovano più interessante l’esercizio.

 

Il secondo consiglio che potete seguire per questo tipo di cavalli è quello di fare approccio e ritirata con l’andatura.

In sostanza si tratta, sempre in linee dritte e non in circolo, di chiedere al cavallo di andare nel galoppo e giusto dopo qualche falcata chiederli di tornare al trotto o anche di fermarsi e dargli comodità, fare una piccola pausa, accarezzarlo, grattarlo se conoscete qualche punto dove gli piace essere grattato oppure anche in questo caso usare qualche ricompensa in cibo.

 

Fare poco e farlo bene è il segreto con tutti i tipi di cavalli ma con questo tipo qui è sicuramente una strategia fondamentale.

 

Una volta che avrà cominciato a capire lo schema potrete andare avanti e chiedere sempre qualche metro in più fino a che non sarà più un problema rimanere al canter anche per lunghi periodi.

Essere positivi, progressivi, naturali ed avere pazienza ci darà la possibilità di ottenere grandi risultati anche con questo tipo di cavalli.

 

Ci sarebbe da aprire una parentesi e fare un discorso a parte sull’uso del cibo in questo particolare caso e sopratutto parlare di come mai molte persone percepiscono questo aspetto come se fosse una sorta di compromesso inaccettabile. Ma di questo ne parlerò un’altra volta.

 

Spero che anche questa puntata sia stata di vostro interesse. Se così fosse fatemelo sapere nei commenti e noi ci vediamo la prossima settimana.

 

 

Ciao

Keep natural and stay tuned


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