Differenza tra Horsemanship e Specializzazione

Una domanda frequente a cui mi trovo a rispondere quando qualcuno, appassionato di equitazione, mi chiede informazioni su cosa faccio e cosa insegno, è quella sul tipo di monta. Mi chiedono: ma allora tu insegni la monta americana o quella inglese ?

 

Qualcuno, guardando le mie foto sui miei profili social o sul mio sito WEB potrebbe pensare di avere già la risposta pronta.

E’ per questo che ho deciso di fare chiarezza e cercare di spiegare che il Metodo Parelli e di conseguenza i suoi istruttori, non sono per un tipo di monta piuttosto che l’altro.

Il tipo di sella che noi tutti usiamo è strettamente collegato al tipo di attività che vogliamo svolgere con il nostro cavallo e non ce n’è una meglio dell’altra.

Qualcuno di voi sicuramente lo sa già ma ci tengo a ricordare sempre che il programma si divide in 10 livelli di competenza. Il viaggio che si intraprende per arrivare a possedere questi livelli viene chiamata, nell’accezione di questo programma, Horsemanship.

 

L’Horsemanship si divide poi a sua volta in Fondamenta e Specializzazione

I primi 4 livelli del programma sono dedicati allo sviluppo delle Fondamenta, in un cavallo o in una persona, è indifferente. Cambia solo il tempo per raggiungere l’obiettivo.

Nel livello 5 si inizia a parlare di specializzazione che può essere, a questo punto, di vario genere e può prevedere l’uso di tipi diversi di bardature. Parlo di bardature in generale perché nelle specializzazioni c’è anche la categoria degli attacchi, in cui il cavallo è appunto attaccato ad una carrozza.

 

Di conseguenza durante la fase di costruzione delle fondamenta non è importante parlare di tipo di sella o di tipo di monta.

Io personalmente seguo studenti che montano all’americana e altri che montano all’inglese.

Ciò che purtroppo accade spesso nei centri di equitazione tradizionale è che sono molto focalizzati sulle performance di un tipo di monta specifico. Quindi l’obiettivo diventa così determinante da condizionare anche tutto il lavoro che viene svolto in precedenza. Per usare una frase che una volta Pat Parelli stesso mi disse mentre ero in Colorado, “Queste persone iniziano a fare equitazione dal livello 5” ed ignorano, o ancor peggio, vogliono ignorare, tutto quello che ci sta prima. Tutta la parte relativa appunto alle fondamenta.

 

Vi racconto una storia per farvi capire meglio.

Nel 1984 uscì un film che molti di voi ricorderanno perché ha fatto un po’ la storia dei film di arti marziali.

In questo film il maestro Myiagi, interpretato dal premio Oscar Noryiuki Morita, insegnava a combattere al giovane Daniel LaRusso interpretato dall’allora esordiente Ralph Macchio

Il Film si intitolava Karate Kid ed era diretto da Jhon Avildsen

 

Chi non si ricorda il film sicuramente si ricorderà la frase famosa che il maestro Myiagi ripeteva a Daniel: “Metti la cera, Togli la cera” . Frase tratta dalla scena in cui Daniel, una volta accettato come allievo dal Maestro, veniva messo semplicemente a pulire la sua vecchia auto con enorme disappunto da parte di Daniel che invece si aspettava chissà quale esercizio. 

Ebbene successivamente il ragazzo scoprirà che quel movimento rotatorio in senso orario e antiorario con cui appunto metteva e toglieva la cera dalla carrozzeria della vecchia aiuto del suo maestro gli sarebbe servito per parare i colpi del suo avversario una volta sul tatami, che sarebbe il tappeto dove avvengono i combattimenti.

Io all’epoca avevo 15 anni e come tanti ragazzini di allora presi spunto dal film e costrinsi i miei genitori ad iscrivermi ad una palestra in cui insegnavano Karate. La frequentai per qualche anno e scoprii che quello che nel film veniva fatto vedere in un lasso di tempo veramente modesto, nella realtà richiedeva anni.

 

La parte più bella e divertente che veniva consumata durante il combattimento con i miei compagni si riduceva ad una manciata di minuti, ma dietro a quei pochi minuti c’erano ore e ore di allenamenti, ginnastica di vario genere, allungamenti, corsa, movimenti lenti ripetuti fino allo sfinimento.

Praticamente tutto ciò che serviva per istruire la memoria muscolare del nostro corpo così che durante quei 3 minuti sul tatami le mani e le braccia andassero via quasi da sole.

Ecco se oggi dovessi fare una similitudine tra quello e l’equitazione direi che le fondamenta sono tutto il lavoro di base che viene fatto dietro le quinte. Sarebbe quel “metti la cera e togli la cera” del maestro Myiagi  che se pur a tratti, poteva sembrare noioso, era appunto fondamentale per i risultati della performance agonistica.

 

Vi assicurò però che io inizialmente non la mandai giù tanto bene. Io, da buon ragazzotto impaziente, avrei voluto salire subito sul tatami. Ma mi fu fatto capire che sarebbe stata una mossa sciocca fare una cosa del genere perché sicuramente le avrei prese di santa ragione.

Ecco tornando all’equitazione potrei dire che molto spesso si vede in giro centri dove invece vengono illusi gli allievi che dopo appena qualche mese, a volte solo due o tre mesi, possano andare in gara e la cosa più brutta è che poi ce li portano davvero. E magari grazie ad un cavallo di quelli telecomandati. Che farebbero risultati anche se trasportassero un cadavere. Danno la convinzione all’allievo che potrebbe fare grandi cose. E magari colgono l’occasione per vendergli un cavallo. Cosa che per qualche Istruttore costituisce la fetta più grande del suo reddito.

So che sto’ dicendo cose spiacevoli ma purtroppo è proprio così che vanno le cose.

 

Ma per dirne un’altra ancora più spiacevole la colpa non è completamente di questi centri o di questi Istruttori. La colpa è principalmente delle persone che nella stragrande maggioranza dei casi, come il sottoscritto nel 1985 con il Karate, vogliono tutto e subito. Vogliono i 3 minuti di eccitazione collegati alla gara ma non vogliono imparare prima le fondamenta.

Purtroppo a differenza del karate che se vai sul tatami senza una preparazione adeguata è possibile che torni a casa mesto e pesto. Nel caso dell’equitazione si perde la gara ma si da la colpa al cavallo.

Quindi per concludere vorrei farvi capire che ogni cosa richiede una adeguata preparazione e che studiare le fondamenta, almeno per quanto riguarda il programma Parelli, significa imparare tutto quello che sta tra il livello zero ed il livello 4. Una volta imparate le fondamenta e arrivati a quel livello sia noi che il nostro cavallo, allora possiamo iniziare a lavorare sulla specializzazione e decidere di fare quello che ci piace ma anche quello che piace al cavallo, perché solo così potrà darci il massimo. Ma di questo magari ne parliamo un’altra volta.

 

Perciò ricordatevi, le fondamenta sono la parte più importante nella nostra preparazione ed in quella del cavallo. Vengono prima di tutto, come quelle di una casa. 

Una volta che abbiamo delle buone fondamenta possiamo andare a costruirci sopra la specializzazione che sia questa una disciplina all’inglese o all’americana. Ed ecco che si deve scegliere anche la bardatura necessaria a svolgere al meglio i compiti che quella disciplina specifica richiede. E quindi certamente non andrò a prendere una sella all’inglese per fare Cutting o una sella da Roping per fare salto ostacoli.

Ma tutto questo avviene dopo !

 

Keep natural and stay tuned


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