Ma il cavallo è telepatico

Sergio ma sei sicuro che il cavallo non abbia capacità telepatiche ? Perché a me da proprio l’impressione, a volte, di leggermi nel pensiero !

Siamo a Berlino alla fine dell’ottocento e il barone Wilhelm Von Osten, professore di matematica decide di provare ad insegnare a contare ad un cavallo, un arabo da lui acquistato per pochi soldi perché aveva un piccolo difetto morfologico. Il cavallo, che si chiamava Hans, sotto la guida del suo istruttore presto imparò a contare, poi a rispondere a domande la cui risposta prevedeva piccoli calcoli, fino a trovare la soluzione a calcoli più complessi come la radice quadrata di 16 oppure a rispondere a domande come “se il primo giorno del mese è mercoledì qual è la data del mercoledì successivo ?”

Potete immaginare lo stupore che dopo poco tempo circondava Hans che nel frattempo si era guadagnato il soprannome di The Clever (cioè l’intelligente)

Il barone ed il suo amico a 4 gambe cominciarono a girare prima la Germania e poi anche altre nazioni e la notizia si diffuse così ampiamente che il ministero dell’educazione tedesco volle vederci chiaro sulla faccenda ed incaricò due zoologi, uno psicologo ed un famoso addestratore dell’epoca, di analizzare il fenomeno per cercare di darne una spiegazione scientifica.

E fu così che nel 1904, quella che prese il nome di Hans Commision (commissione Hans), dopo aver sottoposto il cavallo a svariati test, decise che non c’erano trucchi e che il cavallo era così intelligente che riusciva veramente a risolvere piccoli problemi matematici.

Da lì a poco però un altro psicologo, Oskar Pfungst, ebbe l’idea di sottoporre Hans ad un’altra serie di test che si rivelarono fondamentali.

In particolare due test furono risolutivi. Il primo prevedeva che anche colui che formulava le domande al cavallo non conoscesse la risposta; ed in questo caso la percentuale di risposte corrette fu quasi zero.

Il secondo prevedeva che chi formulava le domande fosse nascosto alla vista del cavallo. Anche qui la percentuale di risposte fu quasi zero.

Sembrava proprio che ci fosse una relazione tra la capacità di vedere l’intervistatore e la possibilità di Hans di azzeccare la risposta giusta.

Allora il dott. Pfungst continua l’esperimento soffermandosi ad analizzare le persone che facevano le domande, controllandone il respiro, postura ed espressioni facciali e accorgendosi che tutte quando, Hans cominciava a contare, mostravano segni di tensione che scomparivano quando Hans colpiva con lo zoccolo l’ennesima volta che rappresentava il numero corretto della risposta.

Hans riusciva ad accorgersi di quella sottile tensione che traspariva dall’essere umano che,

in fronte a lui, gli aveva sottoposto
la domanda e smetteva di sbattere lo zoccolo a terra quando quella
sottile e quasi impercettibile tensione scompariva.

Il segreto era
svelato.

L’esperimento
aveva sfatato la capacità del cavallo di svolere problemi matematici
o quella di leggere la mente umana ma aveva evidenziato come fosse in
grado di comprendere la più piccola ed infinitesima variazione dello
stato di tensione della persona attraverso la lettura del suo
linguaggio del corpo.

In realtà negli
ultimi anni siamo andati oltre e sono stati svolti esperimenti da
diverse università in giro per il mondo in cui si è stabilito, con
prove scientifiche, che i cavalli hanno la capacità di
sincronizzare, per esempio, il loro battito cardiaco con quello del
cavaliere sia questo in sella o vicino a loro in terra, oppure che
riescono a capire quale contenitore è più pieno di un altro in base
al numero di volte che vedono cadere un mela al suo interno
determinando che hanno la capacità di comprendere il concetto di
quantità.

In sostanza tutti
questi esperimenti hanno dimostrato che il cavallo ha delle capacità
nascoste che non siamo ancora riusciti a comprendere completamente.

Quello che possiamo
dire ad oggi con certezza è che ogni nostra intensione viene
telegrafata dalla nostra mente ai nostri muscoli anche quando non
sappiamo di farlo, in maniera inconscia.

Dal momento che il
cervello del cavaliere pensa di cambiare velocità o direzione,
questo messaggio è trasmesso attraverso il nostro sistema nervoso ai
muscoli del nostro corpo che iniziano a muoversi, contrarsi o
rilassarsi inviando al cavallo segnali che possono essere da lui
interpretati e che lo inducono a compiere determinate azioni.

Ogni piccolo
cambiamento del nostro equilibrio, posizione delle mani, delle gambe,
tensione di un gluteo piuttosto che l’irrigidimento di una spalla,
ritmo e profondità del respiro possono dare al cavallo un segnale
preciso su quello che vogliamo lui faccia.

E questo non solo da
sella ma anche da terra perché se da sella abbiamo un contatto che
agevola il cavallo a sentire i cambiamenti nel nostro corpo, da
terra, proprio come succedeva al cavallo del barone Von Osten, può
vederci e analizzare visivamente il nostro linguaggio del corpo.

Ma cosa dire allora
a riguardo delle nostre emozioni ? Quante volte vi è capitato di
incontrare un vostro vecchio amico e di capire immediatamente che
c’era qualcosa che non andava. Non vi aveva ancora parlato e detto
niente ma voi avevate percepito quel particolare nonsoché che vi
aveva fatto sorgere la domanda.

Le emozioni sono
comunque un cambiamento di equilibri chimici nel nostro cervello in
risposta a determinati fattori ambientali, di stress, e di eventi che
stanno accadendo o che sono accaduti nel nostro passato o che
pensiamo possano accadere nel nostro futuro.

Ma fondamentalmente
tutte le emozioni si manifestano con cambiamenti, quasi
impercettibili del nostro corpo, e sottolineo quasi impercettibili.
Che però possono essere visti da chi magari ci conosce bene o
comunque percepiti anche da chi non ci conosce affatto.

Avete mai sentito
dire da qualcuno: “Mi piace stare insieme a quella persona perché
mi trasmette allegria”

Anche quello è un
caso in cui lo stato d’animo viene trasmesso attraverso il
linguaggio del corpo.

L’empatia è forte
negli animali sociali e sia noi che i cavalli lo siamo.

Perciò anche le
nostre emozioni vengono percepite dai cavalli che possono variare di
parecchio il loro modo di rispondere alle nostre richieste o anche a
solo la nostra vicinanza.

E’ per questo che
è importante che impariamo a renderci conto di quello che pensiamo e
facciamo quando siamo vicini ad un cavallo.

E’ per questo che
è importante imparare dalle basi a come approcciarci ad un cavallo e
non semplicemente salire in sella ed andare da qualche parte.

La tecnica è
importante ma l’atteggiamento lo è ancor di più.

Bene siamo arrivati
alla fine anche di questa puntata e devo dire che sono veramente
molto contento di come sta andando questo esperimento iniziato così
per caso quasi due anni fa prima con il canale youtube che adesso
conta più di 80 video e

dopo,

circa 6 mesi fa

con queste puntate
dei podcast.

Sono molto contento
perché ho ricevuto molti messaggi di apprezzamento che mi hanno
stimolato a continuare e a migliorare la qualità dei contenuti e del
modo di condividerli.

Persone che mi hanno
contattato in privato anche per un semplice saluto,

altri che mi hanno
chiesto un consiglio o un aiuto con una email o un msg che iniziava
con “Ciao Sergio vorrei chiederti o Ciao Sergio ti volevo
raccontare la mia storia”

Scrivendomi come se
ci conoscessimo o se fossimo amici da tempo. Ed è bellissimo perché
mi ha dato la sensazione che stiamo creando un grande gruppo di amici
appassionati che condividono un luogo virtuale, un po’ come se ci
ritrovassimo a bere una birra al pub, per parlare di un modo nuovo di
fare equitazione dove il cavallo è al centro di tutto.

Credo fermamente che
il cavallo sia un aggregatore invincibile. Se prendete una tavolata
di conoscenti ad un matrimonio o ad un compleanno e solo 5 di loro
sono appassionati di cavalli, ebbene vedrete che con ogni probabilità
alla fine della festa quei 5 saranno insieme a parlare dei loro
cavalli come se tutti gli altri non esistessero.

Prima di salutarvi
vi ricordo che esiste un posto su internet dove potete approfondire
queste e tante altre informazioni.

A me piace chiamarlo
il play ground virtuale e ci potete arrivare attraverso
equitazionenaturale.info oppure matteonihorsemanship.com

E
come sempre se vi è piaciuto il contenuto di questa puntata fatemelo
sapere lasciandomi un commento, mettendo un mi piace o scrivendo una
recensione su Itunes, su Spreaker, su Spotify o sulla piattaforma che
state usando in questo momento.

 

 

Alla prossima
settimana

Buona giornata.

 

 

Keep natural and stay tuned


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