Pat Parelli ed i suoi mentori

In questa puntata vi voglio raccontare una storia. La storia di un uomo che ha cambiato il modo di pensare al cavallo nell’era moderna dell’equitazione.

Un uomo carismatico che sebbene possa essere amato o odiato non passa certo inosservato sia per il suo fisico imponente che per il suo carattere severo e che però tutti sono concordi nell’attribuirgli il merito di aver dedicato la sua intera vita nel diffondere un messaggio diventato famoso “Cambiare il mondo in un posto migliore per i cavalli e le persone che li amano”

Come avrete già intuito stiamo parlando di Patric Parelli

Patric che tutti chiamano Pat nasce nel 1954 in Livemore, una cittadina della California. Fin da subito fu chiara la passione dei cavalli e di tutto quello che riguardava il lavoro nei ranch con una particolare attenzione ai rodei.

Pat partecipò a rodei per tutto il periodo delle scuole superiori e università con ottime risultati che lo portarono a vincere titoli prestigiosi come il Bareback Rookie of the Year nel 1972.

In questa puntata non vogliamo approfondire la sua vita personale ma invece vogliamo curiosare su quelle persone che hanno reso quest’uomo quello che è oggi.

Quelle persone che sapevano comprendere così bene i cavalli che venivano soprannominati già allora  Horsemen, il cui significato è esattamente “uomini cavallo”. Quelle persone che lo hanno influenzato e condizionato a tal punto da fondare una scuola di horsemen diventata famosa in tutto il mondo e che attualmente conta più di 200 istruttori.

I mentori di Pat sono stati molti ma noi oggi vogliamo dedicarci ad alcuni di loro, quelli che hanno avuto senz’altro un ruolo più incisivo nella sua formazione.

Il primo di questi fu sicuramente Freddie Feriera, un montanaro, all’epoca conosciuto come uno dei migliori horseman nell’area della California chiamata East Bay, che comprende 11 diverse città tra le quali San. Francisco e che conta circa 8 milioni di abitanti.

Freddie insegnò a Pat come fare trekking di montagna e come fare competizioni di questo tipo, quelle che oggi sono conosciute anche in Italia come gare di Mountain Trail.

Per fare questo aveva l’abitudine di portarsi dietro nelle escursioni di montagna che faceva, per giorni, con i suoi cavalli, il giovane Pat, che all’epoca aveva solo 13 anni,.

Pat racconta in uno dei suoi libri che Freddie aveva una grande conoscenza e rispetto degli animali selvaggi e della natura in generale e che gli insegnò ad usare tutto quello che gli metteva a disposizione madre natura per agevolare il cavallo a fare cosa lui voleva che facesse. In questa maniera imparò ad insegnare ai cavalli a fare quelle manovre che oggi giorno ritroviamo nelle maggiori competizioni western come stop e rollbacks, usando appunto gli ostacoli naturali per insegnarglielo.

Andando avanti tra i mentori di Pat troviamo John Hawkins.

John nel 1963 era stato Campione Mondiale di Bareback Riding ed era soprannominato John il battista da tanto seguiva regole scrupolose e quasi religiose nella sua preparazione fisica e mentale prima delle gare di Rodeo. E’ stato tra i primi a considerare lo sport del rodeo come uno sport professionale a tutti gli effetti e a dare alla sua preparazione atletica e mentale un’importanza di rilievo nella riuscita della competizione.

Egli insegnò a Pat anche alcuni segreti del mestiere, tra questi quello che lui ricorda con maggiore gratitudine fu quello di passare del tempo con il cavallo che avrebbe dovuto montare durante il rodeo mentre era ancora nel piccolo recinto adiacente al campo dove si sarebbe svolta la gara. Lo stare a cavalcioni della recinzione e carezzare il cavallo per un po’ di tempo prima di salirci sopra e dare inizio alla gara, permetteva all’animale di abbassare l’adrenalina di quel tanto che bastava per ridurre in maniera importante la probabilità di incidenti come quello che all’epoca veniva nominato “flipping up side down in the chutes”, che consisteva nel saltare in aria ed atterrare capovolto all’interno del piccolo recinto con conseguenze quasi sempre nefaste per il cavaliere. Qui Pat scoprì le potenzialità di quello che sarebbe diventato il gioco numero uno dei sette giochi Parelli, il gioco d’Amici.

Andiamo avanti al 1976 ed incontriamo Troy Enry.

Troy è stato uno dei mentori che ha influenzato maggiormente Pat e che gli ha trasmesso la conoscenza e l’abitudine di vedere le cose dal punto di vista del cavallo. Uno degli aspetti che cambiò in maniera profonda il suo modo di vivere il cavallo e la sua horsemanship.

Nel tempo che Pat passo con Troy conobbe un cavallo che si chiamava Salty Doc, nipote dell’allora famoso stallone Doc Bar. Salty era stato portato dal suo proprietario per essere addestrato e Troy lo lascio preparare da Pat a cui dette innumerevoli problemi. Un giorno Troy, che osservava la lotta che Pat aveva intrapreso con Salty, decise di intervenire e chiese a Pat di togliere briglie ed imboccatura e lanciarle fuori dalla recinsione. Pat che ama definirsi studente modello, fece senza esitare quello che il suo insegnate gli aveva chiesto e riprese a lavorare il cavallo senza imboccatura. Dopo non pochi problemi e dopo che Pat cominciò ad essere stanco e quindi più rilassato, anche Salty cominciò a rispondere bene e a dargli una favolosa sequenza di stop, rollback, volte e circoli. Tutto senza l’uso delle redini.

Pat quel giorno aveva imparato che poteva correre con un cavallo alla massima velocità e fermarsi e girare senza usare le redini. Era nato nella sua mente quello che più tardi sarebbe diventato parte integrante del suo metodo. Era nato il Freestyle.

Pat imparò molte cose da Troy Enry, una di queste fu quella che si può tradurre nella frase: “Prenditi cura della tua Horsemanship e la tua Horsemanship si prenderà cura di te”

Salty fu comprato da Pat e rimase con lui fino alla sua morte. Salty prese parte in seguito a molte dimostrazioni in giro per il paese ed ancora oggi si possono trovare foto che li rappresentano insieme durante questi eventi.

E siamo giunti ai mentori più importanti che hanno ampliato e completato la conoscenza di Pat.

Sono i signori Tom Dorrance, Ray Hunt e Ronnie Willies

Pat incontrò Tom, Ray e Ronnie nel 1983 al Livestock Symposium in California. I tre avevano speso molto tempo insieme negli anni passati nel Montana e Ronnie era fondamentalmente uno degli allievi più preparati di Tom e Ray.

Ray Hunt aveva fatto molti clinic negli anni e Pat gli chiese se gli andava di farne qualcuno al suo centro a Clements Ranch. Fu così che nella primavera del 1984 Pat cominciò ad ospitare nel suo posto clinic e colt-start tenuti da Mister Ray Hunt.

Ray era molto bravo ad orchestrare i clinic e riusciva ad insegnare anche a 30 persone contemporaneamente e Pat iniziò ad applicare i suoi stessi metodi e a fare la stessa cosa durante i suoi corsi.

Nel frattempo Ronnie Willies si era ammalato di diabete e non potendo vivere più in posti remoti, avendo bisogno di tenersi maggiormente sotto controllo medico,  si trasferì vicino a Pat che inizio a farlo lavorare addestrando i cavali nel suo ranch finendo così per diventare uno dei suoi migliori amici

Ronnie e Pat passavano molto tempo insieme e Ronnie gli insegnò in cosa consistesse la psicologia, la filosofia e la tecnica che costituivano il metodo di Ray Hunt e Tom Dorrance.

Ronnie fece un gran lavoro di insegnamento su Pat ed un bel giorno lo convinse a dare vita al suo personale programma di colt-starting.

E il resto è storia dei nostri giorni.

Siamo arrivati alla fine anche di questa puntata ma abbiamo appena scalfito quella che è stata la vita di quest’uomo, una vera leggenda vivente che ho avuto il piacere di conoscere e poter cavalcare al suo fianco durante i 3 mesi che ho trascorso all’Università Parelli in Colorado.

Personalmente durante la mia vita ho conosciuto molte persone che erano interessate ai cavalli. Alcune di loro amavano la monta inglese, altre la monta western, alcune amavano i cavalli a prescindere dallo stile di monta.

Ho conosciuto anche molti istruttori e mi sono fatto una mia opinione che è la seguente:

Alcuni Istruttori possono influenzare il modo in cui percepisci il cavallo, altri invece influenzano il modo in cui agisci sul cavallo ed altri ancora il modo con cui pensi al cavallo ma è veramente raro trovarne qualcuno che influenza tutti e tre questi modi.

Ebbene Pat è uno di questi !

Mi chiamo Sergio Matteoni e questo è il podcast Matteoni-Horsemanship

Questa e tante altre puntate potete trovarle nel nostro Play ground Virtuale su matteonihorsemanship.com oppure su equitazione-naturale.info oppure su tutte le piattaforme di podcast esistenti come Itunes, Spreaker e spotify

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Un caro saluto e ci sentiamo la prossima settimana

 

 

 

Keep natural and stay tuned


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