In questa puntata proverò a rispondere alla domanda di Marta: il mio cavallo non riesce a cambiare di andatura….
In questo podcast provo a rispondere ad una delle domande che mi sono giunte tramite e-mail.
Questa settimana la domanda selezionata è quella di Marta che mi scrive dalla provincia di Milano dicendomi:
Ciao Sergio. Mi chiamo Marta e Volevo parlarti di un problema che ho col mio cavallo.
È con me da tre anni ormai, adesso ne ha 10. Da quando l’ho preso ha avuto diversi problemi che lo hanno tenuto fermo per brevi periodi ma ci hanno creato non pochi stop. Dopo un paio di mesi che era arrivato in scuderia ha iniziato a fare difese nel momento della richiesta del trotto (in genere si irrigidisce e se si continua a chiedere trotto calcia in aria).
Questa cosa si ripete a periodi ma al momento siamo arrivati ad un punto in cui lui rifiuta di trottare con tanta insistenza che talvolta è impossibile andare oltre. L’ho fatto visitare da diversi veterinari e nn è stato trovato nulla che possa giustificare un comportamento simile. Per altro, ultimamente ho notato che se messo in sezione parte al trotto senza alcuna difficoltà, alla sola pressione della gamba, ma appena gli si chiede di nn seguire più il cavallo davanti torna a mettersi in difesa.
Suppongo quindi sia evidentemente un problema caratteriale. Questo si verifica in particolar modo con me, mentre con gli “estranei” più o meno bravi è sempre decisamente più collaborativo. Ovviamente il problema in parte sono io ma vorrei cercare una soluzione per continuare il mio percorso con lui.
Io monto all’inglese e in teoria faremmo lavoro in piano e qualche passeggiata al passo (non sono certo un’amazzone da olimpiadi ma un pochino di esperienza ce l’ho quindi tendenzialmente passo, trotto, galoppo li faccio abbastanza bene). Il mio cavallo credo sia un sinistro introverso, indubbiamente molto pigro e tranquillo ma curioso. Per ora ho sempre seguito metodi tradizionali perché nn conosco validi istruttori nella mia zona che seguano metodi etologici.
Secondo te che tipo di percorso dovremmo provare ad affrontare? Quali esercizi, in quale ordine?
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OK. Intanto Grazie Marta per la domanda e per l’opportunità che mi stai dando di affrontare un argomento, quello del cavallo che si rifiuta, che è più diffuso di quanto pensi.
Vorrei iniziare con un piccolo riassunto su quella che è la modalità di apprendimento dei cavalli. Anche se in questo momento ciò non sembra essere collegato al tuo problema specifico vedrai che successivamente ti sembrerà tutto più chiaro. Ma prima voglio dire anche un’altra cosa. Nella domanda tu fai riferimento ad un certo punto al tuo cavallo come ad un sinistro introverso. Se qualcuno degli ascoltatori non sa cosa è un cavallo sinistro introverso gli consiglio di andarsi a vedere il mio video su YouTube sulle horsenality che si intitola “Come comprendere il carattere di un cavallo”. Per vostra comodità vi metto il link nelle informazioni di questo podcast.
Ma adesso andiamo a rinfrescarci un po’ la memoria di come un cavallo apprende.
I cavalli, sopratutto i sinistri introversi, tendono a prendersi delle libertà nei confronti degli altri membri del branco. Almeno fino a che gli viene concesso. Non lo fanno per cattiveria ma solo perchè la natura del cavallo è quella di giocare i giochi di dominanza per raggiungere uno status sociale più elevato che solitamente significa riprodursi di più e sopravvivere più a lungo, mangiando e bevendo prima e meglio.
Detto questo dobbiamo sapere anche che i cavalli rispondono sempre in maniera corretta agli stimoli che noi applichiamo attraverso i nostri aiuti, naturali o artificiali che siano. Per corretta intendo che rispondono in base a ciò che madre natura gli ha insegnato. Se vogliamo che facciano qualcosa di diverso dobbiamo insegnarglielo noi associando quello stimolo a qualcosa che decidiamo noi essere corretto.
L’unica maniera per insegnare al cavallo è usare il loro linguaggio che è fatto semplicemente di due parole. Comodo e scomodo oppure se preferisci pressione e rilascio. La cosa importante a cui devi fare attenzione è che però il cavallo impara al momento del rilascio e non della pressione.
Lo stimolo che noi applichiamo, e che genera una situazione di scomodità, porta il cavallo a fare qualcosa che inizialmente è dettato da madre natura. E’ qualcosa di istintivo e che nulla ha a che vedere con quello che vogliamo noi.
Potremmo dire che rispondono in maniera empirica, per tentativi. Quello che dobbiamo fare noi è continuare a creare la stessa condizione di scomodità fino a che, appunto per tentativi, il cavallo non ci dà la riposta che desideravamo. A quel punto togliamo ogni pressione e il gioco è fatto.
Ripetendo l’esercizio nel tempo ci accorgeremo che sempre più rapidamente il cavallo ci proporrà la risposta giusta, fino ad arrivare poi a diventare solido e a darci sempre e subito la risposta corretta.
Quanto tempo ci vuole ?
Dipende
se il cavallo è verde, cioè privo di addestramento e quindi di preconcetti o abitudini vecchie; ci vogliono dalle 3 alle 7 volte. E per volte intendo sessioni di gioco, in cui all’interno ripeti l’esercizio fino ad ottenere almeno un paio di risposte corrette e termini la sequenza di quell’esercizio solo e soltanto quando ti ha dato una risposta che assomiglia abbastanza a quella che desideravi.
E se il cavallo non è verde ?
Beh in quel caso il tempo necessario può variare anche di parecchio. Può diminuire ma anche allungarsi di molto se parliamo di un animale particolarmente incasinato dove ci hanno messo le mani in tanti oppure al quale è stato insegnato delle cose molto distanti da quelle che desideriamo noi.
Fatto chiarezza su come un cavallo impara passiamo ad analizzare meglio la tua domanda.
Ad un certo punto tu dici che la situazione è andata a peggiorare e che con gli estranei tende a comportarsi meglio e quindi rispondere con più sollecitudine alla richiesta di partire al trotto. Infine aggiungi che quando è dietro gli altri cavalli è più semplice farli prendere l’andatura.
Bene potrei dire che se la situazione è andata a peggiorare, sicuramente c’è un elemento esterno che ha condizionato il cavallo e ha generato questo peggioramento.
Questo perché solitamente un cavallo lasciato stare anche al pascolo in branco con altri cavalli quando lo riprendiamo, anche dopo un anno, spesso è meglio di come lo avevamo lasciato. Certo! Se il lavoro precedente era stato fatto bene.
Altrimenti sarà peggiorato, a causa del cattivo ricordo che la sua precedente collaborazione con l’essere umano gli ha lasciato.
Ci sono cavalli che lavorati male e poi lasciati in branco per mesi poi non si fanno neppure riprendere.
Questo perché, come accade anche nelle relazioni umane, l’ultimo ricordo che abbiamo di una persona è quello che ci portiamo dietro in maniera più vivida.
Quindi se abbiamo una situazione come la tua in cui il cavallo peggiora ma con altri va relativamente meglio, la risposta è abbastanza certa. Il problema sei tu.
Ma questo tu lo sai già infatti lo hai anche scritto. Ad un certo dici: “Ovviamente il problema in parte sono io ma vorrei cercare una soluzione per continuare il mio percorso con lui.”
Io potrei anche aggiungere, cara Marta, che il problema non sei in parte tu ma sei solo tu. La parte di colpa che ha il tuo cavallo è solo quella di avere quel carattere che hai identificato. I sinistri introversi sono caratteri indipendenti e che non vogliono sottostare a nessuno che non sia veramente meritevole di ricoprire una carica di loro Leader.
Questo non significa che tu non possa essere un leader ma solo che non lo sei ancora per lui.
Il problema più grande di noi esseri umani è pensare che siccome si è sempre fatto così quella sia la cosa giusta da fare. Oppure che siccome è molti anni che vado a cavallo e che mi cimento anche in gare agonistiche con buoni risultati allora significa che so.
Nei miei ultimi 30 anni passati nel mondo dei cavalli ho potuto constatare che ogni anno che passa mi sento sempre più ignorante. Per farvi capire meglio cosa voglio dire userò la metafora della valle. Immaginate di abitare in una valle. Un volta che riuscite a salire sulla vetta di una delle montagne che sovrastano la valle vi accorgete che esiste un mondo la fuori tutto da esplorare e che è ben più grande della valle dove eravate nati. Ma con il tempo vi accorgete che la vetta che avevate raggiunto non era altro che la punta di una piccola collina all’interno di un’altra valle ancora più grande con montagne ancora più alte che se scalate portano ad uno scenario ancora più immenso.
Questa è l’equitazione.
Perciò, cara Marta, non dire mai io sono riuscita a fare questo e quello perciò se il mio cavallo non funziona allora in parte la colpa deve essere anche sua.
Piuttosto dici: cavolo come è interessate questa cosa, adesso ho l’opportunità di imparare davvero qualcosa di nuovo e questo grazie al mio cavallo che mi sta dicendo che quello che conosco e faccio non funziona con lui.
Questo è l’atteggiamento giusto.
Bene adesso che abbiamo più chiaro come il cavallo impara e qual è l’atteggiamento da tenere nei confronti del cavallo passiamo alla soluzione.
La soluzione è studiare, studiare ed ancora studiare.
Non posso farti una lezione tramite podcast ma ti posso assicurare che il tuo cavallo, come del resto molti sinistri introversi, ha un problema con il gioco del porcospino. Il gioco numero 2 dei 7 giochi Parelli.
Quel gioco lì è rotto, non funziona bene. E sicuramente come lo stai giocando tu lo porta a funzionare peggio.
Quando ci sono situazioni di questo genere bisogna tornare indietro, scendere e lavorare da terra. Guadagnare la nostra leadership OnLine quindi con le corde, muovendo il cavallo e giocando i 7 giochi. Una volta messa a posto la nostra Leadership da terra, possiamo, sempre da terra, cominciare a lavorare sulle risposte alle richieste, rendendole sempre più leggere e come per magia, il più delle volte quando saliamo il problema è scomparso o comunque ridotto ai minimi termini.
Per fare questo ti consiglio di vederti due delle PlayList che trovi sul mio canale, la prima si intitola “Preparazione Puledri” e la seconda “Gioco del circolo e sue varianti” dopodichè guardati anche la mia video lezione su come mantenere l’andatura che trovi sul mio sito Web MatteoniHorsemanship sotto la voce di menu Articoli
Purtroppo i grandi problemi sono solo la somma di tanti piccoli e piccolissimi problemi che decidiamo tutti i giorni di tralasciare, perché appunto, in quel momento ci sembrano insignificanti.
La prima cosa che dobbiamo imparare a fare quando decidiamo di possedere un cavallo è comprendere come lui pensa e come fare ad influenzare il suo comportamento senza andare a rovinare il rapporto.
Semplice a dirlo ma difficile a farlo, è per questo che il mio primo consiglio è sempre quello di farsi seguire. Si i video sono importanti, le informazioni che si leggono e si trovano su internet, se filtrate tra le tane scemenze che ci sono in giro, sono altrettanto importanti ma poi quando andiamo in campo con il nostro cavallo l’aiuto più grande ce lo può solo dare un bravo istruttore che ci guardi, ci giudichi e ci consigli. Solo così possiamo andare avanti velocemente, risolvere gli errori e divertirci rimanendo in sicurezza noi ed il nostro cavallo.
Anche per oggi ho concluso, spero come sempre di avervi dato qualche spunto di riflessione, di non avervi annoiato e soprattutto di avervi fatto venire voglia di iniziare a fare o continuare a fare un’equitazione diversa, più naturale e a misura di cavallo.
Grazie di nuovo per l’ascolto, fatemi sapere se vi è piaciuto lasciando un commento sulla piattaforma su cui state ascoltando questo podcast, se volete condividetelo sui vostri profili social o anche semplicemente consigliatelo a qualche vostro amico che ama i cavalli.
Facciamo crescere l’interesse sull’equitazione naturale fatta bene.
Per qualsiasi approfondimento mi trovate OnLine sul mio canale youtube , su matteonihorsemanship.com oppure su equitazionenaturale.info e se qualcuno di voi vuole invece incontrarmi di persona e partecipare ad uno dei miei corsi può farlo andando sempre sul mio sito nella sezione Corsi Parelli e scegliere uno dei corsi che sono in calendario.
E se invece volete creare un corso presso il maneggio che frequentate oppure il vostro maneggio se ne siete il proprietario sarò felice di condividere con voi questa esperienza, basta che mi scrivete una e-mail su sergio@matteonihorsemanship.com
Alla prossima settimana e buona giornata
Keep natural and stay tuned
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Grazie mi piace e condivido ma un dubbio se è importante il rilascio quindi togliere la scomodità in questo caso come? tornare al passo togliendo impulso? appena risponde bene al cambio andatura cioè va al trotto non la si dovrebbe mantenere? Mi sembra che così facendo lo si possa confondere .Ciao Daniela
No non lo confondiamo se facciamo bene, usando la progressione in 4 fasi, dalla meno scomoda a quella più scomoda, durante la richiesta di fare la transizione verso l’alto o verso il basso. Al momento che il cavallo esegue noi torniamo in fase neutra o zero se gli vogliamo dare un numero. Ovviamente il nostro assetto deve rimanere attivo se vogliamo che si muova o spento se vogliamo che si fermi. Ma la nostra richiesta deve immediatamente terminare al momento che lui/lei esegue la transizione.