Disciplina o Rispetto ?

Ad ottobre scorso ho avuto l’onore di partecipare ad un clinic con Martin Black e, pur conoscendolo di fama precedentemente, sono rimasto affascinato dal carisma di questo horseman che conserva la conoscenza di ben 5 generazioni di lavoro con i cavalli.

In un suo articolo Martin affronta argomenti molto discussi come la disciplina, il rispetto e lo spazio personale del cavallo.

Come dice Parelli la differenza tra lasciare o permettere al cavallo di entrare nel nostro spazio è abissale.

Martin sottolinea poi che molte persone pensano che la disciplina sia una cosa che il cavallo deve apprendere ma mentre la disciplina può essere inculcata con la forza il rispetto può essere solo guadagnato dando prima rispetto.

Mentre il rispetto porta con se la disciplina, la disciplina non sviluppa rispetto.

Buona Lettura

E’ facile per le persone dire “il mio cavallo ha un problema” e rimanere bloccati in una situazione che potrebbe essere facilmente convertita in un’esperienza di apprendimento per noi e per il cavallo. 

Quando un cavallo mette energia in qualcosa che non vogliamo lo etichettiamo come mancanza di disciplina ma spesso non è una mancanza di disciplina ma una mancanza di direzionamento corretto della sua energia. Se ci prendiamo la responsabilità di rivedere la situazione ed essere più comunicativi, più chiari con il nostro cavallo possiamo convertire facilmente questa esperienza in qualcosa di positivo per entrambi.

Per esempio possiamo vedere persone che tirano il cavallo per la capezza o spingono sulla spalla un cavallo che non si vuole spostare, ma gli esseri umano hanno usato il cavallo per migliaia di anni per la sua forza e potenza. E’ assolutamente e decisamente più forte di noi quindi dobbiamo usare la nostra mente se vogliamo ottenere qualche risultato.

Lo spazio personale per il cavallo è veramente importante, una volta che noi lo abbiamo annientato possono svilupparsi diversi problemi. Fa parte del suo istinto naturale , è il motivo per cui scappano quando sono selvaggi o perché resistono quando un uomo vuole prenderli. Hanno bisogno del loro spazio personale. Quando noi lo violiamo solitamente vedremo sviluppare problemi di mancanza di rispetto o disciplina

E’ facile mantenere rispetto e disciplina mantenendo il loro spazio personale. Il cavallo onorerà il vostro spazio a meno che non gli sia stato insegnato a rimanere insensibile attraverso pressioni continue senza significato.

Prendiamo un cavallo che vuole mangiare l’erba, invece di tirare sulla capezza posizioniamoci con i nostri piedi di fronte e fianco a lui, e quando il cavallo abbassa la testa per prendere un ciuffo d’erba  urtiamo con il piede la sua mandibola, delicatamente e come senza volerlo. Se lui percepisce che il tuo piede urta la sua mascella quando lui abbassa la testa questo lo scoraggerà ad abbassarla per mangiare.

Per un cavallo che vuole muoversi ed andare da qualche parte, anzichè frenare la sua energia, mandatelo in un semicerchio e quando i suoi posteriori sono di fronte a voi camminate in avanti verso la sua coda facendovi passare il cavallo davanti. Se foste fermi sarebbe come se faceste la lunghina, se state andando da qualche parte potete fare qualche passo mentre il cavallo trotta intorno a voi.

Questo semplice processo usa un po’ di energia del cavallo e conserva la vostra e cambiando direzione e grandezza del circolo il cavallo può diventare più maneggevole nell’essere mandato lontano e riportato vicino.

Alcune persone pensano che la disciplina sia qualcosa che il cavallo deve imparare, l’oro si aspettano di poterla inculcare nel cavallo. Voi potete forzare la disciplina ma non il rispetto, il rispetto può portare alla disciplina mentre la disciplina può non portare rispetto.

Un guardia carceraria può avere un certo livello di rispetto dai prigionieri che sono disciplinati, ma ciò potrebbe essere stato sviluppato attraverso la forza,  ed è probabilmente il prigioniero che si è sacrificato in questa relazione, non la guardia. Se la guardia perde il suo potere sui prigionieri non rimarrà nessuna relazione e quindi nessun rispetto perché questo era dovuto solo alla forza e al potere.

Pensiamo ad un altro scenario dove c’è un vecchio, mentore di un giovane ragazzo. Il vecchio si prende cura del ragazzo, orgoglioso di fare tutti i sacrifici necessari per far avanzare la sua conoscenza. Il ragazzo non lo apprezza fino a che non realizza quanto sforzo  e conoscenza vengono messi per il suo beneficio.  Quindi il giovane apprendista, dopo alcune prove, può realizzare e apprezzare quanto il vecchio mentore ha da offrire. Questo tipo di apprendimento può generare un profondo rispetto e disciplina . Quando il rispetto nasce spontaneamente produce anche disciplina , ma il rispetto spontaneo si sviluppa ricevendo prima rispetto.

Il cavallo può distinguere l’irremovibilità che arriva da una persona dal cuore dolce rispetto alla stessa che gli arriva da una persona dal cuore duro. Ciò che viene richiesto dalla persona gentile sarà ferma quanto basta ed offrirà subito rilascio, il cavallo potrà percepire la sua compassione. D’altra parte, la persona dal cuore duro userà un livello di pressione maggiore e non necessario che potrebbe essere dovuto da rabbia o dal suo ego.

Essere abbastanza umili per prendersi buona parte della responsabilità, se non tutta, di una relazione indisciplinata,  può aiutare a guadagnare un po’ di rispetto che genera un certo livello di disciplina. Sia la dominanza che il rispetto possono essere guadagnati o forzati. Per forzatura si intende portare dolore o pressione ad un cavallo per causare o alterare i suoi movimenti. Usando movimenti volontari e creando un legame consistente che non dovrebbe causare stress o dolore, permette al cavallo di valutare obiettivamente tra una situazione scomodo autoinflitta e un qualsiasi livello di sollievo. Con una valutazione appropriata ed un piano preciso presentato al cavallo esso potrà facilmente e felicemente scoprire la risposta che genera sollievo.

Non ho dubbi, basandomi sulla mia esperienza e su testimonianze di alcune relazioni uomo-cavallo, che se la persona può mettere al secondo posto il suo ego e la sua agenda rispetto ai bisogni del cavallo la disciplina ed il rispetto arriveranno ed il cavallo si sottometterà felicemente permettendo alla persona di controllare i suoi movimenti in maniera eccellente ed anche in situazioni estreme e difficili. Sicuramente questa è una cosa più facile a dirsi che a farsi ma sono certo che con abbastanza considerazione  da parte della persona il desiderio del cavallo si svilupperà. E con esperienza e buon senso e con delle buone capacità atletiche da parte del cavallo, alcune obiettivi interessanti potranno essere raggiunti.

[Martin Black]

Articolo originale in lingua inglese


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