L’uso del Tondino nell’ Equitazione Naturale

Buongiorno e Ben Trovati

La puntata di oggi la dedico ad approfondire un argomento che credo sia di interesse comune e con l’occasione rispondo anche ad una delle tante domande che ricevo settimanalmente ormai da tempo.

 

 

Buongiorno Sergio,
Mi chiedevo,dal momento che Non te l’ho mai visto usare e che Mi pare tu non ne abbia mai fatto riferimento,  se ritieni il tondino uno spazio utile all’apprendimento del cavallo.
Secondo te cioè, è utile usare il tondino ,soprattutto per cavalli esuberanti ?
Come si potrebbe usar bene questo spazio per un “gioco stimolante anche per il cavallo”?
Vedo che il tondino in genere viene usato pressoché (almeno nel mio maneggio)per sfiancare i cavalli, al fine di montarli successivamente, sicuri di aver spento le energie in eccesso.

Bene !

Vediamo di fare chiarezza su questo argomento ma……………. Dopo la sigla

 

 

Sigla ———————————————————————

 

Scommetto che qualcuno di voi che mi segue ormai da tempo sa già che la mia risposta non può che iniziare con una parola sola……………………Dipende

Come sempre accade nell’equitazione non sono gli strumenti che usiamo a discriminarne l’efficienza ma la maniera in cui vengono usati.

Federico Caprilli diceva: “Prima regola di una buona equitazione è quella di ridurre, semplificare e qualche volta anche, se è possibile, eliminare l’azione del cavaliere!”

Credo che a questa affermazione ci sia poco da aggiungere

Il tondino o Round Pen come viene chiamato dagli inglesi è a tutti gli effetti uno strumento come un altro e permette di fare grandi cose oppure grandi disastri.

L’errore che più comunemente viene fatto quando si porta un cavallo nel tondino è quello di farlo correre intorno a noi

Questo perché purtroppo ciò spesso viene associato dal cavallo ad un atto predatorio senza una reale ragione.

Dal punto di vista del cavallo noi lo stiamo scacciando e lui prova a fuggire ma non ci riesce a causa della recinzione e quindi corre intorno all’impazzata alla ricerca di un uscita che non troverà mai.

Questo lo si può vedere bene perché il cavallo spesso, in questi casi, corre con la testa che guarda fuori.

Ed ecco che qualche genialone ha visto bene di fare il tondino completamente chiuso, così che il cavallo non possa guardare fuori. Ma in questa maniera la cura toglie il sintomo ma non la causa.

Non vediamo che il cavallo guarda fuori ma nella sua mente lui sta guardando ancora fuori.

Nel senso che non sta pensando a noi ma ad un modo per fuggire via il più rapidamente possibile.

A me non piace categorizzare le persone ma per quella che è la mia esperienza e da quello che ho potuto constatare nel corso degli anni quando si tratta di cavalli, le persone si dividono in due grandi gruppi.

Al primo gruppo appartengono le persone che tendono a bloccarsi. Cioè quando le cose non vanno come si aspettano non fanno niente. Si pietrificano. O almeno è quello che vediamo noi dall’esterno. Alcuni di loro pensano ma non agiscono, altri non riescono neppure a pensare. Ma di fatto non si muovono.

Poi c’è un secondo gruppo, quello delle persone che invece tendono a muoversi. Non necessariamente in maniera consapevole. Si muovono tanto, spesso in maniera maldestra, o anche in maniera corretta ma facendo molto più del necessario.

Se noi però immaginiamo per un attimo di essere quel cavallo nel tondino, e purtroppo quando parliamo di tondino, almeno qui in Italia, si pensa solitamente ad un tondino del diametro di 14/15 metri. Difficilmente troviamo tondini di 18 MT e quasi mai da 25 M e oltre.

Se noi immaginiamo di essere quel cavallo ci troviamo in una situazione in cui il più delle volte un predatore ci sta scacciando. E, a causa dello spazio ristretto, tutto è amplificato.

L’azione che il cavaliere fa per inviare il cavallo nel circolo è amplificata, il gesto che fa per farlo fermare è amplificato, il movimento del corpo per farlo cambiare è amplificato.

Tutto è amplificato.

Sia nel caso del primo gruppo di persone, quelli che si bloccano e non fanno nulla, sia nel caso del secondo gruppo, quelli che si agitano, l’errore è amplificato.

E l’adrenalina chiama altra adrenalina, ecco che dopo poco il cavallo è completamente andato in uno stato mentale di confusione e fuga dal cavaliere.

Se lo guardiamo da questo lato, mettendoci nei panni del cavallo, non abbiamo certo costruito un rapporto ne tantomeno lo abbiamo rafforzato.

Per questo motivo è molto facile costruire dei cavalli che non funzionano più ogni qual volta vengono messi in un tondino.

Mi sono capitati dei cavalli che appena messi nel tondino cominciavano a correre come pazzi, senza che gli fosse stato chiesto nulla.

Perché ormai, a causa delle ripetizioni fatte e rifatte nel tempo, ormai era diventata un abitudine fuggire in quella maniera.

Usare le pressioni e i rilasci in uno spazio piccolo come un tondino da 15 mt richiede consapevolezza, esperienza e capacità di leggere il cavallo.

Quello che molti pensano, soprattutto chi pratica l’equitazione tradizionale, è che il tondino serve per bruciare l’energia in più che il cavallo ha accumulato per colpa di una cattiva gestione o cattiva e sovradimensionata alimentazione.

Ma quello che spesso le persone non sanno è che facendo in questo modo ottengono un cavallo frustrato, impaurito e con una opinione sicuramente non positiva del cavaliere. E ciò creerà i presupposti per dar luogo ad un combattimento prima o poi.

Magari in una situazione che non ha nulla a che vedere con il tondino.

Se io semino il seme della discordia e lo innaffio ogni giorno è normale che prima o poi veda spuntare il suo germoglio. E quando accadrà non potrò certo meravigliarmene.

La Silvia nella sua e-mail mi chiedeva perché non usassi e non vi avessi mai fatto riferimento al tondino.

La risposta è semplice: la maggior parte delle persone che seguono i miei video sono persone che spesso provano da soli a raggiungere qualche risultato. Ma come abbiamo visto fino ad’ora il tondino è uno strumento che richiede esperienza nell’essere usato e gli errori si pagano poi nel tempo.

Per questo ho preferito evitare di trattare l’argomento.

Magari in futuro vedrò se è il caso ed eventualmente approfondirò l’argomento.

Ma per adesso vi basti sapere che il tondino, visto attraverso il filtro dell’equitazione naturale, deve essere basso a sufficienza perché il cavallo possa saltare fuori se mettiamo troppa pressione.

In questa maniera impareremo presto a dosare quello che facciamo ed eviteremo di creare stati confusionali importanti nel cavallo.

Io personalmente ho smesso da tempo di usare il tondino per fare i puledri e lo uso solo nei casi in cui il cavallo abbia dei problemi da mettere a posto per i quali è più indicato usare uno spazio ristretto, come ad esempio un cavallo che non si vuole far prendere. Oppure nei casi in cui voglio rifinire dei movimenti molto tecnici come quelli fatti nel lavoro in libertà, soprattutto quando insegno agli studenti perché hanno più facilmente il controllo del cavallo rispetto che se fossero in una arena grande.

Fuori da questi casi qui preferisco usare spazi grandi dove la claustrofobia non sia un problema che si va ad aggiungere agli altri potenziali problemi che ci potrebbero essere.

A mano a mano che il cavallo sale di livello posso aggiungere anche esercizi specifici fatti in tondini più piccoli.

Quando ero in Colorado alla Parelli Univeristy usavamo tutti tondini di 25 MT e a volte anche di 60 Mt a seconda dei compiti da svolgere con i cavalli che dovevamo preparare.

Quindi ancora una volta non è il Cosa ma il Come lo si usa.

Ringrazio Silvia per la domanda che mi ha dato modo di toccare anche questo argomento e spero che sia stato di interesse anche per voi che mi avete ascoltato fino qui.

Se anche voi volete farmi qualche domanda potete scrivermi su segio@matteonihorsemanship.com e se la domanda è di interesse comune risponderò volentieri tramite una puntata su questo Podcast oppure se è troppo specifica risponderò alla e-mail stessa in forma scritta.

Non abbiate timore di scrivermi, io rispondo sempre a tutti e per usare una frase di Einstein, non esistono domande stupide ma solo risposte stupide.

 

 

 

 

 

Keep natural and stay tuned


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