Mastica allora ha capito o forse no

Molto spesso nell’equitazione naturale si sente dire la frase “aspetta che il cavallo mastichi” oppure “quando il cavallo mastica vuol dire che ha capito” o ancora “il cavallo mastica perché digerisce l’informazione”.

Ecco oggi voglio sfatare questo mito e spiegare realmente
cosa succede e perché dobbiamo far chiarezza su questo concetto

 

Quando ho cominciato a studiare l’equitazione naturale anni fa una delle prime cose che mi fu detto fu “la pressione motiva ma è il rilascio che insegna” e la seconda cosa che mi fu detta fu “aspetta che il cavallo mastichi perché ciò significa che ha capito”.

 

Andando avanti negli anni ho poi cominciato ad appassionarmi alle ricerche scientifiche che cercavano di analizzare la comunicazione uomo-cavallo per andare a dare una spiegazione a quelle tecniche di addestramento, apprese in maniera empirica, per tentativi, dai vari horsemen della storia

 

Quello che mi affascina in questi casi è vedere quante volte la ricerca scientifica ha dato una spiegazione, svelando la magia, il segreto, di qualcosa che in realtà alcuni uomini conoscevano già, usavano tutti i giorni come parte del loro bagaglio culturale,  ma senza conoscerne le dinamiche che ci stavano dietro.

 

Ne è un esempio il cavallo che mastica quando ha capito.

 

In realtà non c’è niente di più sbagliato nel pensare che il cavallo abbia capito qualcosa quando inizia a masticare dopo una nostra richiesta.

 

Ma per farvi capire meglio ciò che voglio dire è importante fare un approfondimento che cercherò di rendere meno noioso possibile. Non voglio entrare nel dettaglio perciò userò termini pop ed esempi che probabilmente qualche etologo, veterinario o comportamentalista equino non troverà azzeccati. Chiedo perdono già in partenza, non me ne vogliano. Lo faccio solo per amor di chiarezza. 

 

Lasciatemi sapere alla fine con un commento se il mio intento è stato raggiunto.

 

Nel cavallo coesistono due sistemi nervosi. Tralasciamo di dirne il nome che come al solito esce dai libri di anatomia e quindi è antipatico. Se qualcuno è interessato comunque lascio in descrizione l’articolo ed il libro da cui sono tratte le informazioni di cui vi parlerò adesso.

 

Dicevamo che nel cavallo coesistono due sistemi nervosi. Ma solo uno dei due può prendere il controllo del cavallo. Un po’ come se il vostro cellulare potesse avere sia il sistema operativo Android sia il sistema operativo di Apple IOS ma solo uno dei due può prendere il controllo del vostro dispositivo quando lo avviate.

 

La ricerca scientifica ha stabilito che nel cavallo quando siamo in presenza di uno stimolo esterno di minaccia entra in funzione il sistema nervoso che chiameremo M che sta per minaccia ed in caso di assenza di minaccia, quindi di riposo, entra in funzione il sistema nervoso R che sta per Riposo.

 

E’ stato inoltre dimostrato che il sistema nervoso R si occupa tra le altre cose anche di funzioni come lo sbattere delle palpebre e la deglutizione.

 

D’altro canto invece il sistema nervoso M, che si occupa di gestire le emergenze, ha tra le sue prerogative quella di aumentare il livello di attenzione acutizzando tutti i sensi, spalancando gli occhi e drizzando le orecchie, preparando i muscoli all’azione mettendoli in tensione, aumentando il battito cardiaco, e di conseguenza la pressione arteriosa e mille altre cose.

E’ per questo che se osserviamo un cavallo spaventato possiamo vedere il bianco dell’occhio e se abbiamo la possibilità di toccarlo lo sentiamo duro come fosse un muro di cemento.

 

Quello che però non possiamo vedere è che la mandibola, a causa della tensione muscolare attivata dal sistema nervoso M, è completamente bloccata.

 

Questo comporta due cose. La prima è che se il cavallo vi morde perché si sente minacciato tenderà a non aprire più la bocca fino a che non si calma e questo comporta che se scappa via, dopo che vi a morso si porterà via con se ciò che gli è rimasto in bocca. Che potrebbe essere un pezzo di vestito ma anche un pezzo della vostra carne oppure un dito se vi aveva morso quello.

 

Perciò se vi capita di sentire qualcuno dire che il morso del cavallo non fa niente perché non ha i canini come appunto il cane. Non lo ascoltate. Lo dice solo perché non gli è mai capitato di essere morso seriamente da un cavallo impaurito.

 

La seconda cosa che comporta la mandibola bloccata è che quando si sbloccherà perché il sistema nervoso R torna a riprendere il controllo del cavallo, la prima cosa che questo farà sarà deglutire o comunque masticare.

 

Ma se mi avete seguito fino a qui, avrete capito bene che ciò non significa affatto che abbia capito e compreso la nostra richiesta.

 

In sostanza il fatto che il cavallo mastica può essere un buon segnale perché significa che il cavallo è tornato nella modalità di pensiero razionale e non nella modalità di gestione della minaccia che è automatica e irrazionale in quanto si rifà al solo istinto di sopravvivenza.

 

Fino qui sembra tutto abbastanza semplice no ?

Abbiamo un interruttore, acceso spento. Acceso quando c’è un pericolo e spento quando non c’è nessun pericolo.

 

Ma secondo voi poteva essere così semplice ?

 

Ma certo che no!

 

Circa vent’anni fa uno scienziato dell’università dell’indiana di nome Stephen Porges ha scoperto che la corretta rappresentazione non è quella di un solo interruttore On-Off ma più verosimilmente di 3 Manopole del volume o se preferite 3 interruttori dimmerabili che ci permettono di cambiare l’intensità della luce,  dove i primi due rappresentano i due sistemi nervosi M ed R ed il terzo, il cui nome reale sarebbe un nome brutto come Complesso Vagale Ventrale, ma che noi chiameremo Moderatore serve appunto per modulare il passaggio tra i due sistemi nervosi così da permettere ad esempio al cavallo di giocare anche in maniera energica senza però sconfinare nella modalità combatti o fuggi.

 

Ma allora questo significa che la prossima volta non devo aspettare che il cavallo mastichi ?

 

No, significa solo che la cosa è molto più complessa di come sembra e che tutti i segnali che il nostro cavallo ci dà mentre lo muoviamo sono importanti se li sappiamo interpretare in maniera corretta.

 

Se io chiedo qualcosa e metto troppa pressione ed il cavallo va in panico, dovrò assolutamente aspettare che tutti i parametri mi indichino che è tornato lucido. Magari a volte non riesco a comprenderlo ma se osservo gli occhi e il masticare ed il deglutire potrò comprendere se devo ancora aspettare oppure se posso ripartire con la mia sessione di addestramento.

 

Anche perché il cavallo a volte può entrare in modalità combatti o fuggi verso l’interno e non verso l’esterno. Bloccandosi e dando a volte l’impressione che se ne infischi della nostra richiesta e che sia a prova di bomba mentre invece la bomba è stata innescata e sta per esplodere.

 

Parelli dice che per il cavallo ogni cosa significa qualcosa e niente significa niente, ecco adesso sapete che anche per noi deve valere lo stesso.

 

 

Ogni cosa che il cavallo esprime, anche quando non esprime niente, ha sempre un significato. Sta a noi avere la conoscenza per comprenderlo.

 

 

 

 

 

Keep natural and stay tuned


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